martedì 6 dicembre 2011

Cristante, sedicenne pordenonese in Champions League

«Speriamo lo portino almeno in panchina: sarebbe un sogno per lui, per la sua famiglia e per chi l'ha visto crescere». Ermes Spagnol, dirigente di lunga militanza della Sas Casarsa, questa sera alle 20.45 si siederà davanti alla televisione soltanto per vedere se Massimiliano Allegri darà fiducia a Bryan Cristante. Il giovanissimo centrocampista, nato nel 1995 nella frazione di San Giovanni, potrebbe così coronare il suo grande sogno: scendere in campo insieme a Pato e Ibrahimovic. «Naturalmente - aggiungono i familiari - lui è già felicissimo di essere stato aggregato alla prima squadra per la trasferta di Champion’s League». Se poi riuscisse a giocare anche un solo minuto tra i grandi del pallone, la giornata diventerebbe indimenticabile. Comunque è soltanto questione di tempo: Allegri ha già avuto belle parole per Bryan e prima o poi lo farà debuttare. La partita di Champion's League di stasera è di fatto una passerella europea. Il Milan, che è già qualificato con due giornate d’anticipo agli ottavi di finale, affronta a Praga i cechi del Viktoria Plzen, a loro volta all’inseguimento del passaggio in Uefa. I rossoneri vogliono comunque onorare sino in fondo la competizione per ragioni di ranking nazionale (i punti attribuiti alla Nazione) e di premi (sempre molto ricchi). Cristante, cresciuto nel vivaio del Casarsa prima di passare alla Liventina Gorghense, da un mese si allena una volta alla settimana con i Senior del Milan. Con lui c’è la punta pordenonese Kingsley Boateng, di origine ghanese, che ha già giocato insieme a Nesta e compagni le sfide estive con Malmoe e Inter. Quest’ultimo però non è stato convocato per stasera: è in recupero da un problema fisico. «Anche per i suoi genitori e per la nostra società - tiene a sottolineare Spagnol - vedere Bryan in azione, ma anche in panchina, sarebbe una soddisfazione straordinaria». Può darsi che Allegri decida soltanto di fargli assaporare il clima della "vecchia" Coppa dei Campioni, lasciandolo all’ultimo momento in tribuna. Poco male: a 16 anni è già nel giro azzurrino.

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