venerdì 1 luglio 2011

Michele Fornasier, 17 anni, vince il titolo inglese U19 col Manchester United

C’è anche una firma trevigiana sulla Coppa d’Inghilterra Under 19 conquistata dal Manchester United nella finale giocata all’Old Trafford contro lo Sheffield. E’ quella di Michele Fornasier talento vittoriese di San Giacomo di Veglia in forza al club di sir Alex Ferguson da due stagioni.
Diciott’anni il prossimo 22 agosto, un metro e 85, è un centrale difensivo. Al top team d’Inghilterra è approdato dopo un paio di stagioni alla Fiorentina. A tenerlo d’occhio era David Williams, ex giocatore di rugby, già allenatore del Parma, che risiede a Noceto. Il talent scout gallese è riuscito a soffiare Fornasier alla Fiorentina che non lo aveva messo sotto contratto.
“Non è facile trovare un ragazzo con un carattere come quello di Michele - spiega Williams - E’ determinato, molto educato, può vantare principi familiari fondamentali, bravo a scuola, sa giocare a calcio. Vittorio Veneto, deve essere orgogliosa del suo campioncino. A Manchester gode già di grande considerazione, qui ha un futuro.”
Fornasier ha mosso i primi nel Vittorio Veneto, poi ancora Esordiente è passato al Conegliano, ben 6 stagioni nel club del ds Denis Fiorin e poi ai viola. Mamma Floriana, impiegata di banca, papà Giuseppe tecnico d’azienda in zona industriale e i nonni ora più di allora seguono le imprese del loro ragazzo.
“Ci piacerebbe essere lì a vedere tutte le partite” dice il suo primo tifoso, nonno Elio Ballarin. In questi giorni il giovane è in vacanza a Vittorio Veneto e nel frattempo ha superato l’esame per l’ammissione alla 4. geometri come privatista.
“Fra allenamenti, partite e studio – ricorda Michele (che parla anche un inglese perfetto) - a Manchester sto facendo anche la patente di guida. È chiaro che il calcio mi impegna al massimo, ma mi trovo perfettamente a mio agio. Sono contentissimo di questa scelta. Debbo dire che Oltremanica il modo di interpretare il calcio è nettamente diverso dall’Italia. Ci si diverte giocando, tutto è più veloce, più fisico, si guarda molto di più ad attaccare, qui il gol è essenza. Le squadre italiane invece attuano un gioco più difensivo e meno divertente. Per la prima squadra ci vuole tempo. Devo farmi le ossa”.

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