Per lui 24 gol in 34 partite. Ha uno score stagionale da attaccante, Marco Milanese, esterno offensivo dei Giovanissimi del Pordenone, terzi alle finali nazionali di Chianciano Terme. Gli artefici dei successi neroverdi sono molti, ma una menzione speciale la merita senza dubbio questo ragazzo del '96, mattatore dell'ultima parte di stagione. Ha realizzato un bellissimo gol a Motta di Livenza con cui i ramarri di Iodice hanno battuto i rivali della Liventina Gorghense. Ai Tricolori ha segnato prima all'Accademia e poi alla Nuova Tor Tre Teste. «Siamo orgogliosi della nostra grande annata - esordisce Milanese -. Abbiamo vissuto emozioni che non dimenticheremo mai. Merito di un gruppo unito, di un mister molto preparato, di tutti i collaboratori e chiaramente della società».
L'ambiente giusto, insomma, per dare il meglio. E il feeling con la rete? «Ci provo sempre: mi accentro e tiro a giro, "alla Del Piero" - racconta il giovane talento di Tamai -. Come a Motta. Ho recuperato palla sulla trequarti, saltato un avversario e calciato. Quando ho visto la palla finire sotto l'incrocio, quasi non ci credevo. È stato senza dubbio il mio gol più bello e importante. La Liventina era la nostra bestia nera». I più amari dell'anno sono stati invece quelli della prima gara dei Tricolori. «Il 2-1 dell'Accademia è arrivato in extremis - sottolinea - e siamo stati così eliminati dalla corsa alla finale. Un peccato, visto che eravamo andati in vantaggio noi e ce la stavamo giocando alla pari con i futuri campioni». La squadra del cuore del ragazzo, da tre anni in neroverde, è il Milan. «Sono cresciuto ammirando le giocate di Kakà - sorride -. Adesso mi piacciono Robinho, Pato e Pastore». Sul futuro, il talentino punta ad «arrivare più in alto possibile». Fa un tifo speciale per la Prima squadra: «Speriamo che il prossimo sia l'anno del ritorno tra i professionisti. Con un bomber come Amodeo ce la possiamo fare».
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