martedì 29 marzo 2011

Samuel, dal FiumeBannia all’Inter. Il ghanese Appiah, Giovanissimo classe ’97, vestirà nerazzurro. «Ma amo anche gli ostacoli e la staffetta»

Ha già segnato 62 gol in 24 partite. Un ritmo da "Scarpa d’oro". Samuel Appiah, ghanese che abita a Pordenone dal settembre 2009, è una forza della natura. I Giovanissimi regionali del FiumeBannia sono terzi in classifica, davanti a Triestina e Gorizia, grazie a schemi funzionali e a questo implacabile finalizzatore. Anche l’Inter campione del mondo se n’è accorta, opzionando il non ancora quattordicenne neroverde. Se tutto andrà per il verso giusto, all’inizio di luglio il diritto di prelazione sarà trasformato in acquisto vero e proprio. Appiah, che è già alto 170 centimetri e pesa 57 chili, vive con mamma Grace e un fratello più piccolo.
MITI - Opportunamente, il ragazzone africano non si limita a pensare al pallone. «Qui in città ho trovato un ottimo ambiente - racconta -. Frequento la terza media alla Pasolini e cerco d’impegnarmi sui libri. A scuola riesco bene in inglese, la mia lingua di base, geografia e storia dell’arte». Pratica anche l’atletica. «Specie - conferma il baby - salto a ostacoli e staffetta». Grace non lo perde d’occhio. Come lo descriverebbe? «Calmo, rispettoso, intelligente - sorride -. È un bravo figliolo». Sam è cresciuto ad Akkra giocando a calcio. Seguiva in tv le partite dei campionati europei, ammirando le gesta tecniche di Eto’o, Messi, Ronaldo. Mica poco. «Sono tre attaccanti diversi e fantastici - dice il ghanese -. Il mio preferito in assoluto però è il camerunese. D’altra parte, io tifo Inter».
DOTI - Ha segnato tre reti di testa. Le altre le ha messe dentro di piede con tocchi sottoporta, botte dai 20 metri, dribbling ubriacanti in progressione. «Sono ambidestro - segnala - e questa qualità mi consente spesso di sorprendere gli avversari». La sua velocità fa il resto: se lo lasciano partire, i difensori non lo prendono più.
VIVAIO - Al FiumeBannia sono molto contenti. «Appiah - si compiacciono il dg Davide Sellan e il responsabile del settore giovanile Rango Fantin - è il nostro quarto giocatore in 5 anni diretto a club professionistici». Prima di lui ci sono stati Spagnol (classe ’94, al Milan), Sellan (’94, Udinese) e Tawgui (’95, Triestina). Dopo la fusione la società conta 17 squadre e 200 atleti. Con un novello interista.

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